martedì 24 marzo 2020

Aiutare i figli a gestire comportamenti ed emozioni (in questo periodo!)

Le informazioni che seguono sono prese dal National Child Traumatic Stress Network : ho scelto di proporre questo documento perché sintetico ed offre una panoramica completa delle età dei figli: poi, naturalmente, ognuno può aggiungere comportamenti che deve affrontare e ... aiuti che funzionano!!!

Le reazioni che tuo figlio può avere, se in età da scuola d'infanzia, possono essere:

  • paura di essere solo, brutti sogni
  • difficoltà a parlare
  • incontinenza, costipazione, bagnare il letto
  • cambiamenti nell'appetito
  • aumento di crisi, capricci, lamenti o comportamento appiccicoso
Come aiutarlo?
  • armarsi di pazienza e tolleranza
  • offrire rassicurazione (verbale e fisica)
  • incoraggiare l'espressione attraverso gioco, raccontare storie
  • permettere cambiamenti provvisori nell'organizzazione del dormire
  • pianificare attività calmanti e confortanti prima della nanna
  • mantenere routines famigliari regolari
  • evitare esposizione ai media
Se tuo figlio è in età scolare dai 6 ai 12 anni, potrà avere le seguenti reazioni:
  • irritabilità, lamentele, comportamento aggressivo
  • incubi
  • disturbi del sonno/dell'appetito
  • sintomi fisici (mal di testa, di stomaco)
  • ritiro dai pari, perdita di interesse
  • competizione per l'attenzione dei genitori
  • dimenticanze riguardanti i doveri di casa e le cose imparate a scuola
Come aiutarlo?
  • pazienza, tolleranza, rassicurazione
  • gioco e contatto con amici attraverso telefono e internet
  • fare esercizio regolare e strethcing
  • impegnarlo in attività didattiche (giochi istruttivi)
  • assegnargli doveri in casa
  • porre gentilmente ma fermamente dei limiti
  • discutere gli eventi attuali e incoraggiare domande. Parlare di quanto si fa in famiglia e nella comunità
  • incoraggiare l'esprimersi attraverso gioco e conversazione
  • aiutare la famiglia a creare idee per promuovere comportamenti sani e mantenere le routines famigliari
  • limitare l'esposizione ai media, parlando di ciò che hanno visto/sentito anche a scuola (nelle lezioni online)
  • chiarire eventuali disinformazioni
Se tuo figlio è adolescente 13-18 anni, può avere queste reazioni:
  • Sintomi fisici (mal di testa, reazioni allergiche...)
  • disturbi del sonno e dell'appetito
  • agitazione o diminuzione dell'energia, apatia
  • ignora i comportamenti che promuovono la sicurezza e la salute
  • si isola dai pari e dagli affetti
  • si preoccupa per le ingiustizie
  • evita gli impegni scolastici
Come aiutarlo?

  • armarsi di pazienza, tolleranza; rassicurare
  • incoraggiare il mantenimento delle routines
  • incoraggiare la discussione sull'esperienza che stanno vivendo, coi pari e con la famiglia (ma senza forzare)
  • farlo restare in contatto con gli amici tramite telefono, internet videogiochi
  • farlo partecipare alle routines famigliari, incluso i doveri di casa, chiedergli di supportare i fratelli minori, e di pianificare strategie per migliorare comportamenti che promuovono la salute
  • limitare l'esposizione ai media, parlare di quanto hanno visto/sentito  anche a scuola nelle lezioni online
  • Discutere con loro sulle ingiustizie che possono aver notato in questo momento di crisi


lunedì 2 marzo 2020

NELL'ABBRACCIO

Cosa accade nell'abbraccio?
Nei nostri laboratori di CREALAFIABA, Leila e io siamo sempre contente, ci sentiamo di aver raggiunto un buon risultato, quando accade che testimoniamo l'abbraccio tra genitore e figlio.
Come mai?
Sembra che abbiamo una fissa di fare abbracciare questi due che, a volte, stanno a debita distanza!
E invece no, nessuna fissa: semplicemente, quando questo accade (e senza forzature, magari soli piccoli inviti...) si sta meglio. Stiamo meglio noi, che li testimoniamo, ma soprattutto loro, che finalmente si incontrano nell'abbraccio.
Allora diciamo perché (e faccio riferimento in particolare alla teoria dell'attaccamento e  alla funzione riflessiva di Fonagy ) :
intanto non si nasce con la capacità di regolare le proprie emozioni. Il genitore ha proprio questa funzione: di essere lì a contenere le emozioni che il figlio non sa gestire, finché non le sa gestire. Finché non le impara a contenere autonomamente. E come lo impara? La domanda più precisa sarebbe: DOVE lo si impara? Lo si impara NELL'ABBRACCIO.
L'abbraccio è un contenitore fisico e contemporaneamente emotivo, dove possono anche "deflagrare" le emozioni più sconvolgenti, con la certezza che non distruggeranno nessuno e niente, e soprattutto è lì che si impara che le emozioni PASSANO. (lo sapete che una emozione ha biologicamente una durata di 90 secondi? e che se dura di più è perché non la lasciamo andare?)
Nell'abbraccio si impara questo: a contenere le proprie emozioni, a farle passare, e quindi a recuperare una sensazione di sicurezza... che fondamentalmente deriva dal sentirsi amati (e qui avete un buon discrimine tra falsa e vera sicurezza!).
Nell'abbraccio quindi si fa esperienza del sentirsi amati, e questa fondamentale esperienza ci rende capaci di affrontare, sicuri, il mondo.