Devo ringraziare i martellanti messaggi di un signore che mi scrive durante il primo weekend di ferie: è da questa situazione fastidiosa che nasce la mia riflessione odierna ...
Dopo l'irritazione, infatti, mi risuonava dentro la parola URGENZA che campeggiava nei suoi whatsapp. Urgenza di che? Mi sono interrogata.
E mi sono anche risposta: di essere amato. In quante persone ho rintracciato questo grido dal profondo, che in alcuni poi si smorza o viene contenuto per educazione; invece questo signore è sufficientemente sfacciato e insistente, e non molla: ed è giusto così, l'urgenza di essere amati è un bisogno impellente, da onorare.
È un' ingiustizia infatti non esserlo, amati, e da qui la rabbia: com'è possibile non essere amati?!? La risposta che ci si dà può volgere in due direzioni distinte: " non sono amabile" oppure "l'altro non sa amare". Se nel primo caso ci si ripiega su di sè un po' vittimisticamente, tristemente, ( e magari si pensa ingenuamente ad una mastoplastica additiva per "risolvere") e si molla la presa e la rivendicazione, nel secondo caso si accampano pretese, richieste, accuse, colpevolizzazioni.
Invece, si potrebbe lavorare sulla domanda: "ma io so amare?" E : " cosa devo fare per imparare ad amare l'altro?"
Quest'ultima domanda purtroppo spesse volte porta a scoprire che si riesce ad amare ( e amare anche ciò che è inamabile, come dice Chesteron: altrimenti non è amore) solo se ci si è SENTITI amati.... e ritorniamo alla casella " e se non sono amabile?". Potrebbe durare a lungo, questo gioco dell'oca.
Ecco perchè mi occupo, anche coi genitori, di "ferite-dei-non-amati" fin dall'infanzia: perchè un bambino che si scopre amabile anche nelle sue parti "brutte" o "inadeguate", nonostante le inevitabili piccole o grosse interferenze che accadono nella vita di tutti, nonostante ciò che di primo acchito parrebbe (anche ad occhi di osservatori esperti, eh: talvolta bisogna proprio scavare per trovare questo tesoro e valorizzarlo), un bambino che riconosce la propria amabilità, dicevo, sarà un adulto che sa amare, che sa guardare con amore ai limiti propri e dell'altro.
È per questo che lavoro di prevenzione. È per questo che sono grata al signore insistente, che prende l'urgenza d'amore sul serio.
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