Ultimamente arrivano da me molti genitori che mi descrivono, preoccupati, alcuni atteggiamenti dei loro figli: dopo qualche domanda, emerge chiaramente che i comportamenti in questione (crisi isteriche, picchiare, mordere, lanciare gli oggetti, buttarsi per terra) hanno più o meno tutti a che fare con un intollerabile sentimento di FRUSTRAZIONE.
Iniziamo intanto, con l'aiuto di una psicologa di Los Angeles, Katie Hurley, a capire quali sono le cose che innescano la frustrazione, perché ogni persona (anche noi!) è vulnerabile a qualcosa in particolare, ad esempio:
- le transizioni (il bambino va in crisi quando da casa deve andare a scuola, dai giochi a nanna, dai giardinetti a casa...)
- le interazioni coi pari percepite come negative (mi prende un gioco; non riesco a prendergli un gioco...)
- sfide "prestazionali" (tagliare con le forbici potrebbe essere molto frustrante!)
- sentirsi fraintesi, non compresi dai pari o dagli adulti
- mancanza di controllo
- fame
- stanchezza
- eventi imprevisti
Avete già individuato quale tra queste cose potrebbe scatenare maggiormente la frustrazione in vostro figlio? Bene, i prossimi passi possono aiutare a coinvolgerlo in una migliore gestione:
- fare con lui una lista delle cose che lo fanno arrabbiare: mostrare empatia (es.:"Oh, anche a me questa cosa fa innervosire!) e poi invitarlo a strappare in pezzettini quel foglio, lanciandoli in aria
- insegnare a respirare profondamente: questo è un esercizio da farsi quando si è entrambi calmi, bisognerebbe contare fino a quattro per l'inspirazione, tre nel trattenere il fiato, quattro per l'espirazione. Katie Hurley suggerisce una visualizzazione, per ogni respiro fatto così immaginarsi un colore dell'arcobaleno che percorre tutto l'arco.
- gioco del semaforo: aiutarlo a riconoscere quando l'emozione è molto forte, c'è il ROSSO, bisogna cercare di non fare niente, di tenere ferma l'emozione; (magari fare la respirazione imparata) quando l'emozione diminuisce, il semaforo diventa GIALLO: qui la domanda è "cosa posso fare? chiedo aiuto? vado in bagno a rinfrescarmi?") quando passa, naturalmente c'è il VERDE!
- fare una "mappa corporea": si può disegnare (o stampare ) una sagoma corporea e chiedere "quando ti arrabbi, dove la senti la rabbia nel corpo? coloriamo questa parte di rosso?" .
Imparare a "sentire" cosa accade nel corpo quando si prova la frustrazione e le altre emozioni è importante: aiuta a non farsi sovrastare e travolgere, è come riconoscere un luogo, un percorso, e sapere come se ne può venire fuori. E' fondamentale fare questa esperienza col genitore: fin da quando siamo nati, infatti, è proprio dentro il loro abbraccio che abbiamo sperimentato, di ogni emozione, sensazione, CHE PASSANO. E lì, dentro l'abbraccio, possono accadere e andarsene, senza mandarmi in pezzi.
Questa esperienza, ripresa in modo creativo con fiaba, danza e arte, la riproponiamo per genitori e i loro bambini della scuola dell'infanzia, nel laboratorio "E se mi emoziono?" a Spazio per me: il primo appuntamento è domani, lunedi 14 marzo ore 17.00!
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