Riflettevo recentemente con le mie amiche Belinda, Chiara, Maria Elena e Rachele, su questa nostra situazione particolare, di essere figlie e madri di figlie femmine... una linea trigenerazionale tutta "rosa", e noi nello snodo centrale: molto interessante, ho detto! Mi è venuta voglia di esplorarlo...
Intanto, mi è chiaro che così come sono figlia per sempre, (anche se in modi diversi, lungo le fasi del ciclo di vita) e me lo dice il mio ombelico, altrettanto lo sono come madre: anche se mia figlia adolescente potrebbe far sembrare inutile e talvolta fastidioso questo mio ruolo, di fatto mi appartiene definitivamente come le smagliature della gravidanza; ormai fa parte di me, della mia identità.
Ma mi chiedo se talvolta non vivo come compartimenti stagni questi due aspetti della mia esperienza di donna: insomma queste due si parlano? Cosa hanno da dire l'una all'altra? Più precisamente, cosa il mio essere madre ha da dire al mio essere figlia, e cosa il mio essere figlia ha da dire al mio essere madre? Potrebbe risultare un dialogo fecondo, che non vorrei ridurre a suggerimenti moraleggianti ("sii più gentile con tua madre", direbbe la madre che sono alla figlia che sono, o "sii più fiduciosa" direbbe la figlia che sono alla madre che sono) e certamente queste parole hanno a che fare con la mia esperienza di figlia che sono stata con la madre che ho avuto, e di madre che sono con la figlia che ho... ma non è tutto qui.
Credo che siano vasi comunicanti in cui si esprime di volta in volta la femminilità e io ho il mio modo di essere figlia, e il moi modo di essere madre, e mi interessa ora indagare quali sono le caratteristiche, e le danze che le esprimono.
Ecco, le danze! Un dialogo come danza, un pas de deux. Questa cosa per me, danzamovimento terapeuta, è molto interessante da indagare! Forse è interessante anche per qualcun'altra di voi, nella mia stessa condizione di figliamadre? Vorrei provare a mettere in pratica queste intuizioni ed esplorarle col mezzo che mi è proprio, appunto il movimento spontaneo e la danza, e l'approccio del Movimento Autentico, dove ci si muove sempre davanti ad un testimone, reale o ideale che sia. e in un contesto protetto come un piccolo gruppo.
Mi immagino che possano - come sempre - venire fuori nuove consapevolezze, anche rinnovate sicurezze, nuove letture della propria realtà e del proprio mistero... siamo mistero anche a noi stesse, in parte, certo! Mi immagino che si possa uscirne più rafforzate, più libere, nel perseguire il nostro cammino.
Se vi sentite attratte da questa proposta, parliamone!
(nella foto qui sotto Emma è nella pancia!)
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