lunedì 2 marzo 2020

NELL'ABBRACCIO

Cosa accade nell'abbraccio?
Nei nostri laboratori di CREALAFIABA, Leila e io siamo sempre contente, ci sentiamo di aver raggiunto un buon risultato, quando accade che testimoniamo l'abbraccio tra genitore e figlio.
Come mai?
Sembra che abbiamo una fissa di fare abbracciare questi due che, a volte, stanno a debita distanza!
E invece no, nessuna fissa: semplicemente, quando questo accade (e senza forzature, magari soli piccoli inviti...) si sta meglio. Stiamo meglio noi, che li testimoniamo, ma soprattutto loro, che finalmente si incontrano nell'abbraccio.
Allora diciamo perché (e faccio riferimento in particolare alla teoria dell'attaccamento e  alla funzione riflessiva di Fonagy ) :
intanto non si nasce con la capacità di regolare le proprie emozioni. Il genitore ha proprio questa funzione: di essere lì a contenere le emozioni che il figlio non sa gestire, finché non le sa gestire. Finché non le impara a contenere autonomamente. E come lo impara? La domanda più precisa sarebbe: DOVE lo si impara? Lo si impara NELL'ABBRACCIO.
L'abbraccio è un contenitore fisico e contemporaneamente emotivo, dove possono anche "deflagrare" le emozioni più sconvolgenti, con la certezza che non distruggeranno nessuno e niente, e soprattutto è lì che si impara che le emozioni PASSANO. (lo sapete che una emozione ha biologicamente una durata di 90 secondi? e che se dura di più è perché non la lasciamo andare?)
Nell'abbraccio si impara questo: a contenere le proprie emozioni, a farle passare, e quindi a recuperare una sensazione di sicurezza... che fondamentalmente deriva dal sentirsi amati (e qui avete un buon discrimine tra falsa e vera sicurezza!).
Nell'abbraccio quindi si fa esperienza del sentirsi amati, e questa fondamentale esperienza ci rende capaci di affrontare, sicuri, il mondo.

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