Recentemente sono stata a parlare ad un gruppo di genitori della scuola dell'infanzia, la richiesta era un confronto sul tema delle regole.
Credo di averli un po' sorpresi e spiazzati, perché non mi sono addentrata in una sequela di indicazioni pratiche ma, influenzata dalle mie recenti letture di neuropsicologia (uno su tutti, Dan Siegel) , ho proposto un momento di riflessione su COSA e COME comunicano i figli, e anche su COSA vogliono comunicare i genitori.
Le regole infatti sono degli argini, per aiutare il figlio a crescere nella direzione del suo benessere e piena realizzazione: ma essenziale è capire che messaggio voglio passare a mio figlio, su quello che ho capito che vale nella vita.
Questi genitori si sono così accorti che, in un modo forse non immediatamente evidente, il limite che danno ai propri figli è intimamente collegato ad un VALORE, a qualcosa che è ritenuto e sperimentato come MOLTO IMPORTANTE per vivere bene. Poi certo, ci sono anche i "no per la sopravvivenza", e su quelli non ci piove: ma non ho mai trovato nessun genitore in difficoltà a proteggere il figlio ed imporre la regola del "non si attraversa col rosso"!
Le difficoltà invece sorgono quando noi genitori non abbiamo chiaro quali sono i valori su cui poggiano le nostre convinzioni, i nostri paletti che ci "tengono in carreggiata". Come passare questi in modo efficace ai figli, se non li abbiamo chiari noi?
E' per questo che ho chiesto a loro di condividere valori che ritengono importanti nella vita perché li hanno sperimentati, perché sono quelli che li guidano. Una volta nominati questi, risulta più facile capire come prendere posizione di fronte ai figli: la regola rimanda ad un valore e dà valore alle cose che riteniamo importanti! Quindi, ad esempio, sarò disposto a far rispettare con fermezza e autorevolezza, in modo empatico, la regola dello stare a tavola tutti assieme senza guardare televisione o cellulari, perché per me (per noi coppia genitoriale) HA VALORE il guardarsi negli occhi, ascoltarsi, parlarsi a fine giornata.
Capite che, ancoràti a questa base, così motivante, possiamo meglio resistere e superare le prevedibili resistenze dei figli... anche i genitori che ho incontrato nella scuola di Rogeno ne erano convinti!
In educazione, i limiti liberano: di una libertà che non è fare tutto quello che passa per la testa, ma quella libertà che permette di diventare la migliore versione di sé che si possa desiderare.
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