Come pedagogista e psicologa sono qui a preparare un incontro rivolto a genitori di un punto giochi... stranamente non mi hanno chiesto di parlare sulla tematica dei "no", sui "capricci", che è quella che va per la maggiore: mi chiedono invece di riflettere con loro su come essere genitori migliori.
Caspita.
Mi sembra un'ottima partenza, mettersi in discussione.
Ed è infatti la prima cosa che suggerisce anche Donna Jackson Nakazawa, una studiosa delle "esperienze avverse nell'infanzia" (ACEs): il suggerimento è "gestisci le tue cose". Ovvero: riconosci le tue emozioni, la tua storia, quello che ha costruito le tue convinzioni ma anche le tue paure, le tue difese... più sei consapevole del perché reagisci in quel modo in date occasioni, con tuo figlio, più lo liberi da una eredità che potrebbe pesare nella sua crescita.
Nientedimeno.
Non dico ora di andare in analisi tutti (ma potrebbe essere una idea!) però ascoltatevi nel vostro parlare, guardatevi nel vostro agire, e fatevi delle domande: non giudicatevi, ma siate più consapevoli.
La seconda cosa che suggerisce è "l'abbraccio di 20 secondi".
Questa cosa potrebbe lasciarvi perplessi, ma ha a che fare con la neurologia: un abbraccio che dura più di 20 secondi attiva una risposta fisiologica di benessere, di rilassamento (rilascia ossitocina) . Provare per credere.
La terza cosa molto accessibile è "guarda negli occhi".
Guardando negli occhi nostri figlio stimoliamo il nervo vago che sovrintende il sistema nervoso autonomo: occhi negli occhi, per dimostrare l'accettazione incondizionata, questo attiva la neurobiologia della cura.
Ci sono altre cose che dirò all'incontro, ispirandomi a questa autrice: se volete leggerla anche voi, il suo libro Childhood Disrupted è un best seller in America.
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