La nuova avventura di Coraggioso e Fiduciosa
Il capo del
villaggio aveva riconosciuto Coraggioso e Fiduciosa come veramente valorosi e
allora diede loro un nuovo compito: dovevano cercare di calmare le acque del
fiume del villaggio, perché erano così turbolente che minacciavano la stabilità
del ponte.
Erano infatti
già cadute alcune assi, per cui gli abitanti del villaggio dovevano camminare
cautamente, aggrappandosi ad una corda per attraversarlo.
Coraggioso
e Fiduciosa erano andati sulla riva del fiume, si erano messi la tuta da sub e
avevano chiesto alla bussola di portarli nel punto dove nasceva tutta quella
agitazione.
Avevano
chiuso gli occhi ed erano arrivati in fondo al fiume, dove videro un
pesce-gatto grossissimo, imprigionato in alcune alghe intrecciate molto
strette.
Il pesce
gatto si agitava arrabbiatissimo, e lanciava dei fulmini con gli occhi.
Coraggioso
e Fiduciosa si spaventarono un poco, non avevano con sé nulla per affrontare la
situazione, per cui chiesero alla bussola di tornare indietro.
Arrivati a
casa, dissero al papà e alla mamma: «Abbiamo capito cosa c'è che fa agitare
tutte le acque nel fiume sotto il ponte: c'è un grossissimo pesce-gatto che si
agita in continuazione dentro a delle alghe intrecciate».
I genitori
risposero: «Se è così, dev'essere il pesce-gatto gigante che abita da
tantissimi anni il fiume. Non è un pesce cattivo, ma può essere arrabbiato
perché sta cercando di liberarsi dalle alghe che lo hanno imprigionato. Per
liberarlo, avreste bisogno di.... ».
Ma il
fratello più piccolo dei due, che era soprannominato Facciodasolo, avendo
ascoltato queste cose, non rimase più ad ascoltare e decise di andare lui a
liberare il pescegatto gigante: "Facciodasolo, io, non ho bisogno di
niente e di nessuno".
Si mise la
tuta da sub e si tuffò nel fiume: arrivò ben presto nel punto dove c'era il
pescegatto perché sapeva nuotare benissimo, ma poi il pescegatto, quando lo
vide, si agitò ancora di più, arrabbiatissimo, e creò un vortice d'acqua che
buttò Facciodasolo quasi in riva al fiume.
Facciodasolo
provò un'altra volta, ma l'effetto fu uguale.
La terza
volta il pescegatto gli diede un colpo di coda che lo lanciò direttamente a
riva, privo di sensi. «Facciodasolo! » gridarono i due fratelli, che stavano
arrivando lì.
«Cosa ti è
saltato in mente di fare questa cosa da solo! Il pesce gatto non è cattivo, ma
è arrabbiato perché non riesce a liberarsi, ed ha paura! non si può avvicinarlo
così, il papà e la mamma ci hanno dato una cosa per calmarlo, così che poi
possiamo liberarlo: è una conchiglia magica che produce un suono calmante, se
si soffia dentro».
Facciodasolo
prese questa conchiglia e si tuffò di corsa, ma soffiando dentro una delle sue
estremità, non calmò per nulla il pescegatto, che lo rimandò con una codata in
superficie.
I due fratelli lo stavano guardando severi. «Sappiamo
che non ci sei riuscito. Quando ti deciderai a chiedere aiuto? La conchiglia
magica ha tre beccucci da cui soffiare, per far uscire il suono che calmerà il
pescegatto! Non puoi proprio fare questa cosa da solo! ».
Facciodasolo
abbassò gli occhi, e chiese scusa.
«Facciamo
che salviamo insieme il pescegatto? » propose.
Coraggioso
e Fiduciosa sorrisero, e così tutti e tre si tuffarono insieme e soffiarono
insieme nella conchiglia magica: finalmente il pescegatto si tranquillizzò e
poterono liberarlo dalle alghe.
Ritornati
in superficie, c'era tutto il villaggio ad aspettarli perché gli abitanti avevano
visto che le acque erano tornate tranquille, e li accolsero con un applauso.
Da allora,
Facciodasolo venne soprannominato Chiedoaiuto. ©
ILLUSTRAZIONE DI LEILA MARIANI
ILLUSTRAZIONE DI LEILA MARIANI
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