lunedì 24 giugno 2013

FACCIO DA SOLO O CHIEDO AIUTO?

Questa fiaba è la prosecuzione delle avventure di Noncelafaccio e Cheschifezza (che è stata pubblicata nel libro Sentimenti a Scuola, la Marna Edizioni link): perchè le avventure non finiscono mai, giusto?

La nuova avventura di Coraggioso e Fiduciosa

Il capo del villaggio aveva riconosciuto Coraggioso e Fiduciosa come veramente valorosi e allora diede loro un nuovo compito: dovevano cercare di calmare le acque del fiume del villaggio, perché erano così turbolente che minacciavano la stabilità del ponte.
Erano infatti già cadute alcune assi, per cui gli abitanti del villaggio dovevano camminare cautamente, aggrappandosi ad una corda per attraversarlo.

Coraggioso e Fiduciosa erano andati sulla riva del fiume, si erano messi la tuta da sub e avevano chiesto alla bussola di portarli nel punto dove nasceva tutta quella agitazione.
Avevano chiuso gli occhi ed erano arrivati in fondo al fiume, dove videro un pesce-gatto grossissimo, imprigionato in alcune alghe intrecciate molto strette.
Il pesce gatto si agitava arrabbiatissimo, e lanciava dei fulmini con gli occhi.
Coraggioso e Fiduciosa si spaventarono un poco, non avevano con sé nulla per affrontare la situazione, per cui chiesero alla bussola di tornare indietro.
Arrivati a casa, dissero al papà e alla mamma: «Abbiamo capito cosa c'è che fa agitare tutte le acque nel fiume sotto il ponte: c'è un grossissimo pesce-gatto che si agita in continuazione dentro a delle alghe intrecciate».
I genitori risposero: «Se è così, dev'essere il pesce-gatto gigante che abita da tantissimi anni il fiume. Non è un pesce cattivo, ma può essere arrabbiato perché sta cercando di liberarsi dalle alghe che lo hanno imprigionato. Per liberarlo, avreste bisogno di.... ».
Ma il fratello più piccolo dei due, che era soprannominato Facciodasolo, avendo ascoltato queste cose, non rimase più ad ascoltare e decise di andare lui a liberare il pescegatto gigante: "Facciodasolo, io, non ho bisogno di niente e di nessuno".
Si mise la tuta da sub e si tuffò nel fiume: arrivò ben presto nel punto dove c'era il pescegatto perché sapeva nuotare benissimo, ma poi il pescegatto, quando lo vide, si agitò ancora di più, arrabbiatissimo, e creò un vortice d'acqua che buttò Facciodasolo quasi in riva al fiume.
Facciodasolo provò un'altra volta, ma l'effetto fu uguale.
La terza volta il pescegatto gli diede un colpo di coda che lo lanciò direttamente a riva, privo di sensi. «Facciodasolo! » gridarono i due fratelli, che stavano arrivando lì.
«Cosa ti è saltato in mente di fare questa cosa da solo! Il pesce gatto non è cattivo, ma è arrabbiato perché non riesce a liberarsi, ed ha paura! non si può avvicinarlo così, il papà e la mamma ci hanno dato una cosa per calmarlo, così che poi possiamo liberarlo: è una conchiglia magica che produce un suono calmante, se si soffia dentro».
Facciodasolo prese questa conchiglia e si tuffò di corsa, ma soffiando dentro una delle sue estremità, non calmò per nulla il pescegatto, che lo rimandò con una codata in superficie.
 I due fratelli lo stavano guardando severi. «Sappiamo che non ci sei riuscito. Quando ti deciderai a chiedere aiuto? La conchiglia magica ha tre beccucci da cui soffiare, per far uscire il suono che calmerà il pescegatto! Non puoi proprio fare questa cosa da solo! ».
Facciodasolo abbassò gli occhi, e chiese scusa.
«Facciamo che salviamo insieme il pescegatto? » propose.
Coraggioso e Fiduciosa sorrisero, e così tutti e tre si tuffarono insieme e soffiarono insieme nella conchiglia magica: finalmente il pescegatto si tranquillizzò e poterono liberarlo dalle alghe.
Ritornati in superficie, c'era tutto il villaggio ad aspettarli perché gli abitanti avevano visto che le acque erano tornate tranquille, e li accolsero con un applauso.
Da allora, Facciodasolo venne soprannominato Chiedoaiuto.©

ILLUSTRAZIONE DI LEILA MARIANI





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