giovedì 30 maggio 2013
INCANTESIMI DEL CUORE... la storia di Stregamogia e la fata Cuoricina
Questa Fiaba col Guscio parla delle incertezze che si hanno qualche volta, nell'avere fiducia in chi siamo: ma nonostante il tema apparentemente difficile, è stata capita da tutti i bambini delle scuole materne che sono venuti ad ascoltarla nel bellissimo salone (con parquet!) della Biblioteca di Figino...
lunedì 27 maggio 2013
QUANDO SI FA FATICA A DIRE COME SI STA... la storia di Topino Bigio
Questa Fiaba col Guscio è stata inventata per i bambini della primaria di Barlassina, una volta che volevano farcela "troppo" da soli...!
Se la vuoi conoscere anche tu, Topino Bigio verrà raccontata il prossimo 22 novembre a Spazio per me! A Mariano Comense, via Montebello 64. Prenota la vostra presenza scrivendomi elena.rovagnati@teletu.it
Se la vuoi conoscere anche tu, Topino Bigio verrà raccontata il prossimo 22 novembre a Spazio per me! A Mariano Comense, via Montebello 64. Prenota la vostra presenza scrivendomi elena.rovagnati@teletu.it
venerdì 24 maggio 2013
ancora sulla scuola: la storia di Giga e le macchioline verdoline
Questa Fiaba col Guscio (di prossima pubblicazione) è stata inventata per Federica (nel '96, chissà ora quanti anni avrà...) e poi rappresentata alla biblioteca di Cassina Anna.
La cosa che ha sorpreso di più i bambini, è che quando ho tolto la felpa, io avevo davvero un sacco di bollini verdi incollati sulla mia maglietta!!!
giovedì 23 maggio 2013
Agnese va a scuola
La seconda Fiaba col Guscio che si trova nel testo "Le emozioni del diritto" (Bonaccorso Editore) parla di scuola: come se la caverà, la nostra protagonista?
Agnese va a scuola
C'era una volta una bambina che
aveva iniziato ad andare a scuola, e vedeva tutti i suoi compagni di classe
molto simpatici, si divertiva un sacco all'intervallo con loro.
Durante l'ora
di lezione invece era più difficile, perché tutti guardavano la maestra.
C'era una bambina molto brava in
classe, e non solo la maestra non poteva fare a meno di dirglielo, glielo
dicevano tutti: le altre maestre, il direttore, persino il prete che veniva
nell'ora di religione… Era una bambina "con una marcia in più".
La nostra protagonista, che si
chiamava Agnese, com'è come non è, iniziò ad imitarla; e poi, quando riusciva a
far delle cose uguali alla bambina brava, sorrideva tra il noncurante e lo
stupito come dire "toh, anche a me capita di fare queste cose".
La maestra era contenta del
comportamento di Agnese; diceva alle colleghe: "Magari anche gli altri
iniziassero ad imitare la più brava della classe, starei in paradiso!".
A casa di Agnese si accorsero però
che qualcosa non andava: non era più bella spontanea, si innervosiva
spontaneamente, quello sì! Ma poi dissimulava velocemente.
"Oh che brava, a scuola ti
insegnano le buone maniere: stai proprio diventando una donnina!" disse la
nonna.
La mamma invece non disse nulla,
tranne un "Mah!".
Agnese ebbe paura di questo
"mah", cosa voleva dire? Cosa avrebbe dovuto fare? Sentiva una
minaccia incombente e temeva una sgridata della mamma, ma per cosa? Se stava
sforzandosi tantissimo di assomigliare alla più brava della classe!
Arrivò a scuola tutta scombussolata,
e quel giorno sbagliò il compito di matematica.
La maestra vide Agnese pallida e
tesa, le chiese se si sentiva bene. Agnese sorrise educatamente.
Al mezzogiorno la venne a prendere
la nonna, e la maestra le riferì della mattinata strana. "Forse ha un
virus". La nonna quel pomeriggio
portò subito Agnese dal dottore il quale, non trovando nulla, le prescrisse
delle semplici vitamine.
Agnese era sempre più scontenta, ma
pensava ancora che la soluzione fosse diventare come la più brava della classe.
Un sabato la mamma passò davanti al
cortile della scuola durante l'intervallo, e vide Agnese che giocava coi
compagni: stava per chiamarla quando vide sul suo volto, dopo un bel salto in
lungo, quel sorrisetto tra il noncurante e lo stupito, così diverso da un
sorriso aperto e sereno.
A casa la madre chiese ad Agnese:
"Che c'è, bimba mia?". Agnese disse "nulla" e scappò nella
sua stanza. La mamma disse: "Forse sei in apprensione per la festa del tuo
compleanno? Devi preparare gli inviti…". Il papà, che aveva sentito,
disse: "Ah, inviti anche la più brava della classe?".
Agnese si sentì inchiodata al muro,
perché non sapeva cosa rispondere, avrebbe voluto dire NO.
Allora la mamma, che aveva visto
abbastanza, la prese per le mani e guardandola negli occhi disse: "Agnese,
perché vuoi essere come un'altra bambina? Io voglio bene a te, e non potrei
volere questo bene a nessun'altra! Mi dici a chi voglio bene, se tu non sei più
tu?".
Agnese si mise a piangere: "Io
non lo so, ho paura che non vado bene, lei invece è così brava... voglio essere
come lei, e poi ci riesco anche, ogni tanto!".
"Agnese, sii te stessa! Non
voglio assolutamente che assomigli a nessun'altra, se non… alla tua
mamma!" e la mamma le diede un bacione sul naso, che avevano entrambe
all'insù.
martedì 21 maggio 2013
Il figlio del re
Le Fiabe col Guscio sono comparse anche nel libro della Bonaccorso editore, L'EMOZIONE DEL DIRITTO:
http://www.bonaccorsoeditore.it/strumenti-2007.html
IL FIGLIO
DEL RE è la mia preferita, l'ho inventata per un bambino con gli occhiali, che veniva al centro estivo di Bruzzano, tanti anni fa....
illustrazione di Leila Mariani
sabato 18 maggio 2013
tanti aiuti per esser sicuri: la bambina al mercato
La bambina al mercato
Questa è una delle più "antiche" Fiabe col Guscio, nata nel lontano 1995 (circa).
Dovete sapere - non l'ho mai detto prima - che l'avevo inventata con mia nipote Lara, che allora aveva poco più di sei anni... oggi che l'Associazione in sua memoria partecipa alla Notte Verde di Forlì, presentando il nuovo concorso fotografico di UNICALARA e le foto delle edizioni precedenti, mi sembra una buona occasione per raccontarla... (CIAO LARA!)
martedì 14 maggio 2013
quanto c'è bisogno di stare vicino alla mamma?
E per la festa della mamma... LE MAMMOLE!
Ieri la Compagnia dell'Angelo ha rappresentato questa fiaba all'Istituto Scientifico La Nostra Famiglia di Bosisio Parini: grazie a Chiara, Stella, e a tutti i bambini ricoverati che hanno giocadanzato assieme a noi!!!!
ILLUSTRAZIONE DI LEILA MARIANI
giovedì 2 maggio 2013
la parola più importante: la storia di Parolandia
Nel libro SENTIMENTI A SCUOLA (La Marna Edizioni) la prima fiaba è quella che è stata più rappresentata in scuole e biblioteche (vi dice niente Cassina Anna, a Bruzzano? Bellissima!)
Qui vi riporto l'Inno Nazionale di Parolandia... e se poi volete leggerla tutta, chiedetemi il libro che ve lo invio per posta! elena.rovagnati@teletu.it
Qui vi riporto l'Inno Nazionale di Parolandia... e se poi volete leggerla tutta, chiedetemi il libro che ve lo invio per posta! elena.rovagnati@teletu.it
Inno nazionale di Parolandia
A- come aereoplano,
B- come battimano,
C- come colibrì, D- come
delfino, E- come elefante
F- come la farfalla,
G- quando stai a galla,
Acca - quante cose H-o,
I-ndovina un po', L- di leccalecca
M- come mamma mia,
N- come nostalgia.
O-ra che c'è il papà, Q-uanta
gioia dà, R- come regalo
S- come serenata,
T- la telefonata,
U- quanta U-va c'è, V-ieni qui
con me, Z-itto che si mangia!
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