I Dedi è il soprannome dei miei figli, un nome collettivo. Sono tre.
Sto pensando che ognuno di loro ha un'esperienza specifica con la scuola e, siccome è uno dei miei temi più approfonditi, ho deciso di fare anche qualche riflessione a proposito proprio come madre.
Dedo è disgrafico dislessico, ma prima di arrivare alla diagnosi della terza media c'è un precedente, forse un evento traumatico che lo spiega? Non sono sicura di poter dimostrare il collegamento, ma si tratta della scuola dell'infanzia.
Era la festa del papà e tutti i bambini avevano un disegnino da portare in dono: quello di Dedo era particolarmente fedele all'immagine paterna... tondetto, capelli ricci, occhiali. Troppo fedele. Davanti alla maestra gli ho chiesto (eh lo so ho sbagliato) :"che bello, lo hai disegnato tu?". La maestra sollecita risponde davanti a lui:" no, l'ho disegnato io: lui disegna troppo male".
GIURO, CREDETECI.
Ovviamente Dedo da allora non ha più disegnato nulla, tranne per la fine del ciclo scolastico, per la festa conclusiva: ha dovuto, perchè tutti i bambini avevano il proprio disegno appeso tra gli alberi in giardino.
Dedo ci mostra il suo, dal titolo "l'aria non si vede ma c'è". A stento si individuavano sfumature azzurrastre sul foglio bianco.
Soluzione geniale, non trovate?
È l'ultima volta che ha disegnato a tema libero.
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