domenica 2 settembre 2018

UNA FIABA PERCHE'

E'il titolo del mio nuovo libro che raccoglie tutte le fiabe inventate d me, nel tempo, per le famiglie che sono venute a trovarmi con i loro piccoli grandi problemi.
E' il titolo dell'incontro che ho tenuto alla scuola dell'infanzia di Rogeno, la scorsa stagione: voglio condividere qui con voi gli spunti su cui abbiamo riflettuto assieme...

Le fiabe sono da sempre servite come strumento pedagogico, educativo, perché le fiabe educano: a cosa? a RICONOSCERE le emozioni. Lo sapevate che la regolazione delle emozioni si interiorizza nei primi trenta mesi di vita? Ecco perché se racconto le fiabe con regolarità ai miei figli, magari nel rito della buonanotte, li aiuto ad acquisire questa capacità.

E’ importante questa cosa che ci sforziamo di CAPIRE le emozioni di nostro figlio, che cerchiamo di SINTONIZZARCI con lui. Questa cosa è faticosa (sono mamma di adolescenti, yeah) -ciononostante è una fatica inclusa nel pacchetto genitori, ma vi dico che fare questa fatica solleva da molte altre!!!
Gli studiosi americani (mi riferisco a Daniel Siegel su tutti) usano spesso questa parola, CONNETTERSI. Connettersi con le emozioni di vostro figlio ve lo rende più comprensibile, non è detto che risolva le cose ma lo aiuta a SENTIRVI VICINI, a SENTIRSI VISTO. 
A volte sentirsi visti non è piacevole, come passare davanti allo specchio spettinati o appena alzati: abbiamo una reazione di orrore, di rifiuto!
Ho visto che le fiabe parlano di queste emozioni in modo gentile, sono uno SPECCHIO GENTILE,
perché io bambino posso scegliere di credere che quello che sto vedendo non sono io, se non ce la faccio a reggere la vista... intanto, piano piano, imparo a familiarizzare con quella emozione: non ne vengo più sopraffatto, so come si chiama! So anche che passa!
Le emozioni sono il motore del comportamento, come i bisogni. Se nomino l’emozione, se la riconosco, riesco a spiegare il comportamento: gli americani dicono " name to tame" cioè nomino per addomesticare. Questo concetto l'ho raccontato nella fiaba di Parolandia, nella introduzione al libro "sentimenti a scuola".
La fiaba si può quindi considerare come un LABORATORIO DI SENTIMENTI, dove, immedesimandosi nel protagonista, ci si può identificare per interposta persona nella vicenda emotiva e contattare paura, rabbia, tristezza, vergogna… per sapere che alla fine c’è lo stupore e la gioia. E questo permette di non farsi travolgere dall'emozione. Permette di SPERARE. E quindi di poter affrontare le difficoltà.

Prova a chiederti quale fiaba piace di più a tuo figlio ora: possiamo intuire quale emozioni sta cercando di rielaborare grazie a questa fiaba? 
Ogni fiaba ha una struttura di base: protagonista/evento critico/risorse-risoluzione/lieto fine. Anche ogni evento della nostra vita ha questa struttura, ci avete fatto caso?
Spesso uso questa metafora del labirinto: ogni volta che dobbiamo affrontare una difficoltà e non sappiamo come uscirne, è come se fossimo dentro un labirinto. La fiaba è un po' come un filo di Arianna per superarlo... Noi genitori abbiamo attraversato questi "labirinti emotivi" prima dei nostri figli, possiamo offrire questo a loro: oltre al cibo, alle cose che servono, gli offriamo la nostra esperienza. Possiamo quindi anche raccontar loro qualche episodio di come abbiamo fatto noi, ad imparare a gestire la rabbia, la paura, la tristezza, la vergogna... 
Eh già. 
Anche noi forse non sempre riusciamo a gestire al meglio queste emozioni, vero?
Si tratta delle parti più antiche del cervello, che a volte mettono fuori uso la parte più evoluta, ovvero la corteccia prefrontale: la parte razionale. Ma pensate che questa parte del cervello si sviluppa pienamente solo dopo i 18 anni! Ecco che ci tocca fare da corteccia prefrontale anche a nostro figlio, finché non ce l'ha lui di suo, ben funzionante!

Quando scegliamo una fiaba da raccontare a nostro figlio, è perché lo VEDIAMO, in quale labirinto si sta dibattendo. Questa esperienza del SENTIRSI VISTI non la può offrire nessuno strumento tecnologicamente avanzato. 
Quando vostro figlio si sente visto da voi... non ha prezzo.
Ecco perché, vale la pena di leggergli proprio quella fiaba che parla, gentilmente, delle sue battaglie interiori.
Perché siamo dalla sua parte.





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