Questa fiaba è scritta al presente, perché la notte di Natale continua ad accadere...
E' stata scritta per spiegare qual'è la vera storia dell'angioletto che sta sopra la capanna nel presepe, ed è stata scritta anche per sentirsi meno tristi, quando qualcuno che amiamo diventa un angelo...
PER TE LARA
- le nuove ali
Prendete
quello lì, ad esempio: si sta guardando lentamente in giro, in mezzo a tutto
quel bianco ovattato, che però non sembra proprio nebbia…
«MAH… MI TROVO
QUI… NON SO BENE…MI HANNO DETTO DI ASPETTARE,CHE MI DIRANNO COSA FARE…COSA DEVO
FARE?» pensa l’angelo tra sé, allargando le braccia.
Non ha
parlato, ma una voce gli risponde lo stesso: «devi indossare le ali nuove»
Sollevato,
l’angelo ribatte: «Ah ok bene, finalmente … dove? Queste qui sul tavolo?»
L’angelo le
ammira: sono bellissime!
Poi prova le
ali sulla pancia, sul petto, sulla bocca, in testa, starà facendo giusto? Alla
fine capisce come indossarle correttamente, ed orgoglioso inizia a canticchiare
tra sé e sé, provando un po’ come funzionano:
Queste ali strepitose…
Sanno fare molte cose !
Prima avanti e poi indietro,
(Questa piacerà a san Pietro!)
Prima su e dopo giù,
(Questa piacerà a Gesù!)
Prima a destra poi a sinistra,
Ops… che vado fuori pista!
L’angelo ora
si ferma, soddisfatto della danza improvvisata, e si guarda di nuovo in giro:
«E ADESSO,
COSA DEVO FARE?» chiede nuovamente.
La stessa voce
prontamente risponde: «Visto che sai
cantare, vai dai cori angelici!»
L’angelo,
svolazzando con le sue alucce in modo piuttosto impacciato, arriva in un posto
molto ampio, molto luminoso: e si accorge subito c’è una cosa, così intensa …
«E’ PACE» dice
il suo vicino, sorridendo. L’angelo
ricambia spontaneamente il sorriso, e si sente improvvisamente luminoso:
infatti, tutti di botto si zittiscono e lo guardano, tutti (saranno centinaia,
migliaia) sorridendo.
« Sei il benvenuto,
ti aspettavamo» lo guarda tranquillo l’altro vicino.
Il canto
finisce, l’angelo è contento di aver partecipato ai cori angelici:
«E ADESSO COSA
DEVO FARE?» chiede di nuovo.
La voce, ormai
familiare, suggerisce pronta: «devi
andare sulla stella cometa!»
Il nostro
angioletto di nuovo fa la faccia spaesata… meno male che ce n’è uno, invece,
che sembra sapere tutto, e dirige le operazioni:
« Allora è
chiaro per tutti? Si sale sulla scia della stella e si arriva fin sopra la
capanna, si inizia a cantare appena arrivati là …» le indicazioni sono molto
sintetiche, tanto tutti sembrano sapere.
Anche il
nostro angioletto, in effetti, si rende conto di sapere: ad esempio, come
agguantare uno dei fili brillanti della coda della stella, proprio ora che sta
passando! Salirci sopra invece è un po’ più complicato:
«queste ali…
non riesco ancora ad usarle bene…» brontola sottovoce.
«Non preoccuparti, ora goditi il
panorama! » gli strizza l’occhio il suo vicino,
mostrando con un gesto il cielo intorno, da togliere il fiato!
Mille stelle scorrono di fianco a loro,
brillano felici e salutano, sembrano affidare loro un messaggio…
«Tutte
vogliono essere lì stanotte, più splendenti che mai, e noi stiamo su quella più
splendente di tutte! » Spiega, con malcelato orgoglio, lo stesso di prima.
«Lì dove?»
chiede il nostro angioletto, impegnato a bilanciarsi con le sue ali, per non
cadere dal suo filo di brillanti… ah ecco, si tratta di quella capanna!
- la capanna e il piccolo bambino
« Ma… ci siamo
fermati? E adesso? COSA DEVO FARE?»
La ormai nota,
amorevole voce, gli parla: « Ora sei arrivato, devi cantare per il piccolo
bambino!»
«E dov’è questo piccolo bambino? »
chiede il nostro angelo, sporgendosi curioso dalla stella: si sporge un po’ di più, un
po’ di più….
BAM !!!
Un rumore
secco, e la voce sembra preoccupata: « Cosa è successo?» chiede.
Il nostro
angioletto si vergogna, risponde confuso: «sono cascato sulla capanna e… ho
fatto un buco nel tetto…»poi abbassa lo sguardo e, proprio attraverso
quel buco, vede un piccolo bambino… ma non lo ha spaventato, anzi! Sente gli
occhi del piccolo su di sé, e poi… «IL
PICCOLO BAMBINO STA SORRIDENDO! L’HO FATTO RIDERE, NON L’HO SPAVENTATO! MENO
MALE…»
Il nostro angelo si sente illuminato da quel sorriso e canta, canta con
tutta la voce che ha, canta la bellezza di quella notte e di quell’incontro…
tutti lo stanno ad ascoltare, e la voce dolce che lo ha accompagnato finora,
gli sussurra nell’orecchio:
Quest’anno
tocca a te, angelo bellissimo,
il posto speciale più vicino a Gesù!
Nessun commento:
Posta un commento